Titolo | DEMOCRAZIA PROLETARIA La nuova sinistra tra piazze e palazzi |
Tipo di Pubblicazione | Libro |
Anno di Pubblicazione | 2010 |
Autori | Gambetta, W |
Series Title | l'Altrastoria |
Edition | Edizioni Punto Rosso; Centro Studi Movimenti Parma, Archivio Storico della Nuova Sinistra "Marco Pezzi" Bologna |
Editore | Edizioni Punto Rosso; Centro Studi Movimenti Parma, Archivio Storico della Nuova Sinistra "Marco Pezzi" |
Città | Milano, Parma, Bologna |
ISBN Number | 978-88-8351-141-7 |
Parole chiave | avanguardia operaia, Lega dei Comunisti Rivoluzionari, Lotta Continua, mls, PCDI, PDUP |
Astratto | Per tutto il decennio successivo al Sessantotto, quando l'urto dei movimenti di protesta scosse il sistema politico repubblicano, l'aspirazione della nuova sinistra a rappresentare politicamente quella conflittualità sociale fu costante. Dopo le delusioni per la prova elettorale del 1972, fu il cartello elettorale di Democrazia Proletaria, nel 1976, a segnare il passo in quella direzione. Un'esperienza che raccolse le principali formazioni dell'estrema sinistra - da Avanguardia Operaia a Partito di Unità Proletaria, da Lotta Continua a Movimento Lavoratori per il Socialismo - costituendo il tentativo più significativo di rappresentare le mobilitazioni di piazza negli equilibri dei palazzi del potere. Un'iniziativa unitaria percorsa da dinamiche e contraddizioni irrisolte, che si tradusse - alla luce del risultato del 20 giugno - in una crisi irreversibile, nonostante l'elezioni di una piccola pattuglia di sei deputati. Da essa, attraverso un tormetato processo di disgregazioni, scissioni e fusioni, l'area della nuova sinistra uscì ridisegnata. Nacque in quel contesto il partito di Democrazia Proletaria la cui assemblea costituente si tenne nell'aprile 1978 a Roma, durante i giorni del sequestro di Aldo Moro. Circostanza emblematica che palesò le difficoltà della nuova organizzazione, stretta tra le azioni dei gruppi armati e la repressione generalizzata dello stato. Una collocazione di enorme difficoltà sia per conquistare una vera e propria agibilità politica sia per promuovere un solito impianto di analisi e di proposta strategica. Eppure in quel contesto, DP, rappresentò un'alternativa concreta per avanguardie e delegati di fabbrica, settori sindacali e intellettuali, collettivi giovanili e comitati di lotta, associazioni democratiche, periodici e radio libere. Per coloro cioè che con lo spegnersi dell'ondata conflittuale non si rassegnarono nè al ritorno al privato nè alla scelta estrema della lotta armata. William Gambetta, dottore di ricerca in Storia presso l'università di Parma, fa parte della redazione di "Zapruder", rivista di storia della conflittualità sociale, e collabora con il Centro Studi Movimenti di Parma. Ha pubblicato saggi su riviste e volumi ed è tra i curatori di Memorie d'agosto. Letture delle barricate antifasciste di Parma del 1922 (Punto Rosso 2007). Autore di diverse opere tra cui I muri del lungo '68 : manifesti e comunicazione politica in Italia con la prefazione di Edoardo Novelli ( DeriveApprodi, 2014). |
Reprint Edition | 2012 |