Rinasce, nell’anno del centenario, una delle più antiche testate della sinistra salernitana: Il Lavoro, fondata il 1° novembre del 1922 da Luigi Cacciatore, storico leader dei socialisti salernitani, antifascista, deputato alla Costituente, segretario generale aggiunto della Cgil di Giuseppe Di Vittorio, ministro e sottosegretario nel secondo e nel terzo governo De Gasperi, scomparso prematuramente 70 anni fa, nel 1951. A riportare in vita Il Lavoro, l’avvocato Beppe Sarno coordinatore regionale di Risorgimento socialista, già proprietario della storica testata socialista Avanti!. Direttore responsabile è il giornalista Massimiliano Amato, affiancato da un comitato editoriale presieduto dal professor Giuseppe Cacciatore, filosofo, Accademico dei Lincei, nipote del fondatore della testata. Il Lavoro, che nel 1922 nacque come “organo della Federazione del Partito Socialista di Salerno”, sospese le pubblicazioni durante il periodo fascista. Rinacque nel 1943: stampato clandestinamente nella tipografia Iannone, nel Centro storico di Salerno, incorse nelle sanzioni delle autorità alleate arrivate in città nel settembre di quell’anno. Riprese le pubblicazioni alla fine della guerra, conoscendo varie stagioni. L’ultima serie fu pubblicata, su iniziativa del deputato socialista Cecchino Cacciatore e dei figli Giuseppe, Diego e Fortunato (recentemente scomparso), tra gli anni Sessanta e gli anni Settanta, come giornale di riferimento del Psiup, alla cui fondazione il fratello di Luigi Cacciatore aveva contribuito, aderendo alla scissione verificatasi nel Psi nel 1964. La nuova serie del periodico, che avrà cadenza mensile, ha come sottotestata “Giornale socialista fondato da Luigi Cacciatore il 1° novembre del 1922”. La tiratura della versione cartacea sarà di 500 copie, diffuse esclusivamente per abbonamento postale. La grafica, curata da Gianpiero Scafuri, riprende per buona parte il disegno originario del giornale. Il logo e i caratteri della testata sono gli stessi del 1922, grazie al lavoro di ricerca svolto dalla dottoressa Fernanda Maria Volpe, direttrice dell’Archivio di Stato di Salerno, presso il quale sono custodite alcune storiche prime pagine del giornale.
In allegato il Pdf del primo numero.