L’associazione Memoria in Movimento ha deciso di aderire al “Comitato promotore per il referendum popolare” di Maiori. Lo scopo di tale comitato è quello di abrogare atti relativi alla costruzione di un depuratore consortile e alla galleria di collegamento tra Maiori e Minori. Ciò sarà possibile in quanto il regolamento comunale di Maiori detta e disciplina in modo preciso modalità e tempi di attuazione per indire referendum popolari. Consideriamo ambedue le opere, oggetto delle proposte di referendum, illogiche, dannose all’ambiente e all’economia dell’intera costiera amalfitana, rispondenti a vecchie logiche che produrranno solo sprechi di risorse economiche pubbliche che potrebbero essere utilizzate per scopi e fini pubblici più efficienti.
La nostra adesione al Comitato promotore per il referendum popolare è anche un segno di solidarietà e supporto alla battaglia e alle proposte portate avanti da vari gruppi che difendono la Costiera Amalfitana, tra cui il "Comitato Tuteliamo la Costiera Amalfitana". La nostra associazione li ha seguiti e li segue con attenzione soprattutto perché questi gruppi non si limitano a una semplice opposizione locale a specifici progetti, ma coniugano dati tecnici e proposte concrete per proteggere l’economia e l’ambiente della zona. Anzi meritoriamente sanno coniugare la contrarietà a opere che deturpano economia e territorio con progetti tecnici alternativi sottolineando al contempo, con uno sguardo d’insieme all’intera costiera amalfitana, l’esigenza di mettere in campo forme di democrazia “dal basso” della cittadinanza. Fino ad arrivare, con tale pratica, ad un necessario e non rinviabile piano paesaggistico dell’intera costiera amalfitana da “costruire” con la logica della democrazia partecipata e il coinvolgimento attivo di chi ci vive e ci lavora e di chi privilegia il benessere collettivo. È un obiettivo questo che comporterà anche una maggiore qualità e spessore di progettualità dell’attuale “rappresentanza istituzionale” che oggi, a nostro avviso, è proiettata esclusivamente su decisioni prese in “stanze” e da “poteri istituzionali” residenti in altre aree della regione. La Costiera Amalfitana da tempo è duramente colpita da speculazioni abusive, da una gestione turistica assurda, con infrastrutture, ad esempio i servizi sanitari, inesistenti e con un territorio, che è un bene Unesco, martoriato da incendi dolosi e da scelte amministrative dettate da logiche diverse dal bene comune.
Con i due comitati l’associazione Memoria in Movimento auspica un percorso comune in grado di coinvolgere, come sta già avvenendo, settori della popolazione e delle rappresentanze collettive (ad esempio imprenditoriali, sindacali e ambientaliste) sempre più ampi. Queste battaglie con loro possono essere vinte come già avvenne negli anni ’80 con la grande battaglia contro le perforazioni petrolifere che si volevano realizzare in Costiera Amalfitana. Non passarono allora, non passeranno oggi.
Salerno 27/08/2024